Un’eccellenza delicata per la propria enoteca.
Fa parte dei prodotti agroalimentari tipici del Piemonte, ma è diffuso in tutta Italia, fino alla Sicilia, dove è una bevanda di culto: il Rosolio è uno dei liquori più affascinanti da avere nella proprio enoteca domestica.
- Una rugiada di sole rinascimentale
La storia di questo liquore è antica e strettamente connessa con l’aristocrazia italiana. I primi utilizzi, infatti, risalgono al Rinascimento, dove il Rosolio caratterizzava le lunghe conversazioni nei salotti della nobiltà: fu infatti Caterina De’ Medici a introdurre nelle abitudini della sua corte il Rosolio, rendendolo tanto famoso da esportarlo anche in Francia.
L’origine della parola “Rosolio” è perfetta per capire le caratteristiche di questo prodotto: “ros rolis”, che in latino significava “rugiada di sole”. Un nome poetico che delinea l’affascinante composizione aromatica del Rosolio.
Oggi rimane ancora intatto quello stesso fascino che aveva reso nobile questo liquore, particolare e delicato, dotato di una bassa gradazione alcolica (di solito intorno ai 25°) e quindi ben adatto a essere sorseggiato durante qualsiasi momento della giornata.
- Ricette e usi: dall’800 a oggi
Si tratta di un liquore che si presta a essere preparato in numerose varianti: sono tante le ricette, antichissime o recenti, che rendono il Rosolio uno degli esperimenti liquorosi più diffusi nel panorama enologico italiano.
Una delle varianti sicuramente più buone è quella proveniente da una ricetta del 1883, nata per rallegrare l’atmosfera dei salotti borghesi, arrivando a essere un vero e proprie rituale tra le nobildonne dell’Impero Austro-Ungarico di quel periodo. Questo Rosolio nasce dall’infusione di rose delicate con foglie e fiori d’arancio e gelsomino, cannella, iris, vaniglia, poco zucchero e spezie, il tutto distillato in alcol a 85°.
La diffusione del Rosolio non si è fermata, tanto che nella cucina contemporanea viene utilizzato non solo come un ottimo momento da assaporare prima del caffè, ma anche in ricette di dolci: non è raro trovarlo come tocco in più per impreziosire mousse o creme.
Ed ecco un consiglio se ci si vuole sentire dei veri aristocratici: servirlo in piccoli bicchieri di cioccolato fondente… Per dare spazio alla golosità, ma con molta classe!