Oggi 26 maggio si festeggerà il primo “World Aperitivo Day”, la giornata mondiale dedicata a uno dei riti più antichi e famosi nel nostro Bel Paese. Scopriamo la storia dell’aperitivo tutto Made in Italy!
– Origini e storia dell’aperitivo
Le prime testimonianze storiche risalgono al V secolo a.C., quando il medico greco Ippocrate, per curare l’inappetenza, prescriveva ai pazienti un medicinale che aveva lui stesso inventato: un vino bianco e dolce, in cui erano macerati fiori di dittamo, assenzio e ruta. I romani lo chiamarono vinum absinthiatum (con assenzio) e per migliorarne il sapore amaro aggiunsero rosmarino e salvia. Ancora oggi, uno dei principali ingredienti dei drink che amiamo bere durante l’ora dell’aperitivo è proprio il bitter, con il suo retrogusto amaro.
L’aperitivo che conosciamo noi oggi, come rituale di socialità, inizia qualche secolo più tardi, esattamente nel 1786, a Torino in una piccola bottega di liquori e vini: il gestore, Antonio Benedetto Carpano, ebbe la geniale idea di vendere un delizioso vino aromatizzato con china, che chiamò Vermouth dal tedesco Wermut che significa assenzio. Vittorio Emanuele II, a cui venne donata una cassetta di vermouth, disse di apprezzarlo per quel “punt e mes” (in tornese “punto e mezzo”) di amaro che aveva in più rispetto alle altre bevande simili, e diventò così l’aperitivo ufficiale di Corte. Il successo fu così grande che la bottega Carpano, dal 1840 al 1844, per soddisfare le tante richieste, fu costretta a rimanere aperta h24.
Nel 1815, a Milano, invece, il signor Ramazzotti inventò un primo aperitivo a base non vinosa, mettendo in infusione nell’alcol 33 tra erbe e radici come china sudamericana, rabarbaro cinese, arancia amara di Curaçao, arancia dolce di Sicilia, genziana della Val d’Aosta ecc.
Nel corso degli anni, continua il forte successo degli aperitivi: in Piemonte i produttori di vino Martini e Rossi creano il Martini Bianco (un Vermouth a base di Moscato ed erbe aromatiche lasciate a macerare) gradito soprattutto dalle donne perché dolce. A Novara invece, nel 1862, nasce il Campari, creato da Gaspare Campari, una bevanda a base di erbe dal gusto particolarmente amaro, che veniva chiamato anche bitter (in tedesco e in inglese Bitter significa appunto amaro).
Nel 1900 a Milano, diventa famoso l’aperitivo come rito sociale e dal classico bicchiere di vino, accompagnato da patatine e olive, spopolano altri drink come il famoso Spritz o Negroni o altri più elaborati. Negli anni Ottanta si eredita dall’Inghilterra anche l’usanza dell“Happy Hour”, che in origine era una trovata commerciale per attirare i clienti nelle ore dopo il lavoro durante le quali le bevande avevano un prezzo scontato.
Ti è venuta voglia di un gustoso aperitivo? Corri a festeggiare il primo “World Aperitivo Day”!