Vino bianco: scopri come nasce, come servirlo nel modo giusto e quali sono le etichette più rinomate

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Elegante e ricercato, perfetto per accompagnare portate di pesce e per gli aperitivi, utilizzatissimo in cucina, dove dona quel tocco di sapore in più ai nostri piatti.

Stiamo parlando del vino bianco, a cui è stata dedicata la giornata di ieri, giovedì 3 agosto, il White Wine Day, appunto.

Cogliamo allora l’occasione per approfondire la conoscenza di questa bevanda amatissima in tutto il mondo: come nasce, come servirla nel modo giusto e quali sono le etichette più rinomate.

Come nasce il vino bianco?

L’origine del vino bianco si perde nella notte dei tempi. Le prime tracce che ne attestano l’esistenza sono state rinvenute nell’attuale Iran e risalgono a circa 7500 anni fa, ma è presso gli Antichi Greci che il vino inizia a diffondersi e a guadagnare notorietà.
Per i popoli classici, infatti, il vino era considerato “la bevanda di Dioniso”, dio della fertilità, della vegetazione e della vite, e per questo venivano organizzate vere e proprie feste e celebrazioni in suo onore.

Da allora, il vino bianco è passato indenne attraverso i secoli, le tecniche di produzione si sono affinate, le tipologie si sono differenziate e moltiplicate, fino a dare vita al panorama multiforme e variegato che oggi conosciamo.

Ma cos’è esattamente il vino bianco, e come si ottiene?

Il vino bianco è una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione del mosto d’uva a bacca bianca, anche se in alcuni casi vengono impiegate anche uve a bacca nera con polpa incolore, ma sempre provenienti da vitigni di colore verde o giallo.

Durante il processo di vinificazione, viene sottoposto a specifici trattamenti, finalizzati a mantenere inalterata la tipica colorazione gialla trasparente che lo contraddistingue.

Vino bianco: le diverse tipologie

Esistono numerosi tipi di vino bianco, raggruppabili in tre grandi categorie:

  1. Vino bianco secco
    Il vino bianco secco è la tipologia più comune. Può essere più o meno aromatico o acidulo, e si ottiene attraverso la fermentazione totale del mosto, ovvero attraverso la trasformazione di tutti gli zuccheri in alcol e anidride carbonica.
  1. Vino bianco dolce
    Per realizzare i vini bianchi dolci, come il Moscato d’Asti, viene invece utilizzata la tecnica della mutizzazione, che consiste nel bloccare la fermentazione prima che tutti gli zuccheri dell’uva si trasformino in alcol.
  1. Vino bianco effervescente
    Meglio conosciuti come spumanti o “bollicine”, questi vini devono la loro effervescenza alla presenza, al loro interno, di anidride carbonica. Quest’ultima viene prodotta in fase di fermentazione e sale in superficie sotto forma di bollicine al momento dell’apertura della bottiglia, dando inoltre origine ad una delicata spuma.
Esistono 3 diverse tipologie di vino bianco: fermo, frizzante e dolce.

Vino bianco: i migliori abbinamenti

Anche i meno esperti lo sanno: il vino bianco è perfetto per l’aperitivo e per accompagnare i piatti di pesce.

Tuttavia, il panorama è così variegato e le possibilità sono così ampie da nascondere numerose insidie, e lo sbaglio è dietro l’angolo, soprattutto per i profani dell’enologia.

Ecco allora alcuni consigli da seguire quando desiderate portare in tavola un buon bianco senza rischiare di sfigurare davanti ai vostri ospiti:

  • Per l’aperitivo, l’ideale sono le bollicine, come un rinomato Franciacorta Brut o un Prosecco di Valdobbiadene Superiore extra dry, che donano freschezza, frizzantezza e leggerezza al palato.
    Se invece preferite un vino bianco fermo, vi consigliamo di optare per una varietà molto profumata, che ben si sposa con i tipici stuzzichini da aperitivo.
  • Per quanto riguarda l’abbinamento pesce-vino bianco, le possibilità variano enormemente.
    Ostriche e frutti di mare vogliono un vino particolarmente secco, la cui acidità dona risalto alla salinità dei molluschi, mentre i vini bianchi più profumati si abbinano alla perfezione con crostacei e grandi pesci, ma anche con le carni bianche.
  • Il vino bianco, soprattutto se secco, alleggerisce e controbilancia le pietanze molto grasse ed è dunque particolarmente adatto in abbinamento con i cibi accompagnati da una salsa.
  • Il vino bianco non è solo pesce e apertivi! È infatti perfetto per accompagnare i formaggi, dal momento che la sua acidità si sposa meravigliosamente con il grasso dei latticini.
    Per i formaggi di capra e pecora meglio optare per i vini bianchi secchi, più neutri se il formaggio è piccante, mentre i vini aromatici sono maggiormente adatti ai formaggi a pasta molle.
  • I vini bianchi sono poi anche eccellenti vini da dessert.
    I dolci alla frutta prediligono vini profumati, quelli a base di crema o di burro vanno accompagnati da vini frizzanti, mentre i vini bianchi dolci sono perfetti per crème brûlée e caramello. Per il cioccolato, infine, serve un vino potente, preferibilmente dolce.

Non dimentichiamo, poi, che il vino bianco è anche un ottimo alleato ai fornelli. Viene largamente impiegato nella realizzazione di salse e marinature, per sgrassare preparazioni importanti, per sfumare i risotti, o, più semplicemente, per la cottura lenta di carni e pesci.

Come servire il vino bianco?

Per poter assaporare al meglio il vino bianco, è necessario prima di tutto servirlo alla giusta temperatura, che dev’essere fresca ma mai ghiacciata e che varia a seconda delle tipologie.

Le bollicine e i vini bianchi dolci vanno serviti alla temperatura di 8-9°C: la freschezza, infatti, accentua, nel primo caso, la vivacità e la frizzantezza, nel secondo, la dolcezza.

I vini bianchi fermi, invece, devono essere serviti ad una temperatura compresa tra i 12 e i 14°C. Ciò consente di stimolare la vivacità del vino e di renderne percepibile la struttura e tutti gli aromi che lo contraddistinguono.

Per quanto riguarda il bicchiere, le bollicine vogliono il classico flute, mentre i vini bianchi fermi richiedono un calice alto e sottile.

Scopri i vini bianchi dell'Enoteca San Lorenzo

Vini bianchi San Lorenzo: un viaggio tra le eccellenze, da Nord a Sud

L’Italia vanta una lunga tradizione di eccellenze in campo enologico, e il vino bianco non fa eccezione.
Da Nord a Sud, sono tantissime le etichette di altissima qualità che da secoli vengono prodotte nelle nostre regioni, un vero e proprio fiore all’occhiello della Penisola, capaci di attirare un enorme numero di turisti provenienti da tutto il mondo.

Noi di San Lorenzo, da sempre attenti alle eccellenze enogastronomiche del Paese e spinti dal desiderio di portarle sulle tavole di tutti gli italiani, abbiamo raccolto nella nostra Enoteca i migliori vini bianchi, tra cui vi proponiamo oggi 3 etichette di straordinaria qualità.

1. Friuli DOC Grave Pinot Grigio

Prodotto nella sua terra di origine, il Friuli, e più precisamente nell’area denominata Grave, dove il terreno è ricco di contenuto sabbioso e argilloso, questo vino è ottenuto esclusivamente da uve Pinot Grigio, da cui prende il nome.

Il Friuli DOC Grave Pinot Grigio si presenta di color giallo paglierino brillante e ha un bouquet fine, ben equilibrato, dal sapore generoso e dal corpo ben strutturato.

Il suo equilibrio e la sua forte personalità lo rendono perfetto sia per l’aperitivo, sia per accompagnare pietanze leggere a base di carne bianca o di pesce alla griglia, ma anche insalate di mare e primi piatti a base di crostacei.

Il Friuli DOC Grave Pinot Grigio è un vino che si apprezza giovane e che va servito ad una temperatura di 8-10°C, in bicchieri ampi a tulipano.

Il Friuli DOC Grave Pinot Grigio è un vino che si apprezza giovane, perfetto per accompagnare pesce e carni bianche.

2. Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore è un delicato vino bianco delle Marche, prodotto nell’omonima zona dei Castelli di Jesi, in provincia di Ancora.

Le uve di varietà Verdicchio vengono vinificate con pigiatura sofficie, al fine di esaltarne al meglio tutte le caratteristiche che lo contraddistinguono.

Come il Pinot Grigio, anche il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore è di colore giallo paglierino brillante, ma impreziosito da riflessi verdognoli tipici di quest’uva. Il suo bouquet è fine e fruttato, mentre al palato il sapore è secco, fresco e morbido.

Si sposa alla perfezione con tutti i piatti di pesce, ma in particolare con il brodetto anconetano, una particolare zuppa di pesce, vera e propria delizia della tradizione marchigiana.

3. Vesuvio Lacryma Christi DOC Bianco

Il Vesuvio Lacryma Christi DOC Bianco nasce in Campania, dalla vinificazione di diverse uve – Coda di Volpe, Falanghina e Greco – che crescono e maturano nei terreni lavici alle pendici del Vesuvio.

È un vino bianco dal color giallo paglierino brillante e intenso, mentre il bouquet è fine e persistente, caratterizzato da note fruttate.
Il sapore è secco, armonico e di corpo, al palato si presenta equilibrato, morbido e vellutato.

Grazie a queste sue caratteristiche uniche, il Vesuvio Lacryma Christi DOC Bianco da il suo meglio se abbinato a pietanze a base di uova e verdure, ma accompagna in modo splendido anche antipasti di mare, minestre e piatti di pesce con salse bianche.

È un vino che va assaporato giovane, a temperatura compresa tra i 10 e i 12°C e servito in calici ampi.

Il Vesuvio Lacryma Christi DOC Bianco nasce in Campania, dalla vinificazione di diverse uve.

Questi sono solo 3 dei vini unici ed eccellenti che puoi trovare all’interno dell’Enoteca San Lorenzo. Visita il nostro sito e scopri tutte le etichette presenti nella nostra proposta: troverai sicuramente quella più adatta alla tua tavola, capace di stupire i tuoi ospiti e lasciarli a bocca aperta!

Scopri tutti i vini d'eccellenza dell'Enoteca San Lorenzo

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