Da Ognissanti a San Martino: un viaggio alla scoperta dei tipici dolci italiani per la Festa dei Morti

Indice:

  1. Le fave dei morti
  2. I cavalli dolci
  3. Il pan dei morti
  4. Il pan dolce o pan coi santi
  5. Le ossa dei morti
  6. La colva
  7. Le zeppole o sfinci di San Martino

Halloween si avvicina, ma le tradizioni italiane che accompagnano questo periodo di passaggio verso i giorni più freddi dell’anno non terminano di certo nella notte del 31 ottobre.

Tradizionalmente, infatti, le festività dei morti nel nostro Paese iniziano sì nella notte più spaventosa dell’anno, ma proseguono fino all’11 novembre, data in cui, secondo il calendario cristiano, si celebra San Martino.

Sempre secondo la tradizione, in questo periodo è usanza in tutta Italia confezionare dolcetti tipici. Se ne possono contare davvero tantissimi ed è impossibile tracciarli tutti, anche perché ne esistono infinite variazioni e le ricette spesso cambiano da regione a regione e di famiglia in famiglia.

Ciò nonostante, oggi proveremo comunque ad elencarvi i 7 dolcetti “dei morti” più famosi e diffusi in Italia!

1. Le fave dei morti

Iniziamo con un dolce diffuso in tutta la Penisola, da Nord a Sud, seppur con inevitabili variazioni regionali nella ricetta.
Stiamo parlando delle fave dei morti, piccoli e golosissimi dolcetti rotondi dall’aspetto rustico e dalla consistenza fragrante all’esterno, che nasconde però un morbido cuore.

Le loro origini risalgono probabilmente alla Roma Antica. I nostri antenati, infatti, distribuivano fave secche durante i funerali, poiché per loro rappresentavano l’anima dei defunti. 
Col passare dei secoli, questa credenza si è trasformata nell’usanza di preparare questi piccoli biscotti, la cui forma ricorda proprio una fava, per accogliere e celebrare i propri cari defunti.

La ricetta originale prevede l’impiego di mandorle, farina, zucchero, uova, burro, limone e cannella. C’è poi chi aggiunge anche i pinoli, chi li prepara usando solo gli albumi, o chi, ancora, sceglie di dare un tocco in più con un goccio di rum o altri liquori.

2. I cavalli dolci

Proseguiamo questo nostro dolcissimo viaggio partendo da una delle regioni più a nord della penisola, il Trentino Alto Adige.

Qui, il dolce tipico della festa dei morti è il cavallo dolce, una sorta di biscotto lievitato con uvetta, solitamente preparato a forma di ferro di cavallo.

Un nome davvero insolito, probabilmente riferito alla dea pagana di epoca precristiana Epona, la quale, oltre ad essere protettrice dei cavalli, aveva il compito di accompagnare i morti verso l’Ade.

In Trentino è tradizione, durante la notte di Ognissanti, lasciare i cavalli dolci accanto a una candela accesa, come segno di ospitalità per i cari defunti che ritornano a casa.

Pan dei morti, tipico dolce lombardo

3. Il pan dei morti

Originario della Lombardia, ma diffuso anche nelle Marche e in Emilia-Romagna, il pane dei morti è un dolce che, a dispetto del nome, viene consumato per tutto il periodo autunnale, almeno fino al giorno di San Martino.

Si tratta di un biscotto denso, pastoso e molto saporito, la cui forma e l’impasto variano a seconda delle regioni.

Tradizionalmente, infatti, viene preparato con amaretti, scorza d’arancio, frutta secca e cannella, ma alcune ricette prevedono anche l’aggiunta di mandorle, pinoli, rum e cacao, mentre secondo altre viene anche cosparso di zucchero a velo.

4. Il pan dolce o pan coi santi

Diffuso principalmente in Toscana – e, con qualche variazione nella ricetta, anche in Liguria -, il pan dolce è una grossa pagnotta dolce impastata con miele, noci, uvetta, pepe e strutto.

Fragrante e particolare, invitante nella sua semplicità, è perfetto da gustare in abbinamento ad una coppa di Moscato d’Asti DOCG o con un bicchierino di barolo chinato.

5. Le ossa dei morti

Diffusi principalmente in Toscana, Emilia-Romagna e Sicilia, le ossa dei morti sono presenti anche nella tradizione dolciaria di altre regioni italiane.

Si tratta di piccoli e fragranti dolcetti tipici della cucina povera, consumati soprattutto nel mese di novembre. Il nome è dovuto alla loro forma, che ricorda appunto piccole ossicine allungate

Sono solitamente composti da un insieme di spezie – tra cui spiccano cannella e chiodi di garofano -, zucchero, acqua e farina, ma, come sempre, la ricetta può variare leggermente da zona in zona. In alcune regioni, infatti, domina la frolla friabile ricoperta di glassa, mentre in altre vengono preferite le mandorle.

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6. La colva

La colva è un dolce particolarissimo, diffuso prevalentemente in Puglia – regione nella quale è nato – e in generale consumato durante tutto l’autunno.

Si tratta di un’insalata dolce di grano bollito, che viene arricchita con melograno, noci, cioccolato e vin cotto.

Le origini della colva come dolce dedicato ai morti sono da ricercare nella mitologia greca. Per gli Antichi Greci, infatti, il grano era simbolicamente legato al ciclo della morte e della rinascita, mentre il melograno era associato alla dea Persefone, la sposa di Ade, signore degli inferi.

7. Le zeppole o sfinci di San Martino

Come suggerito già dal nome, gli sfinci di San Martino sono un dolce tradizionalmente consumato l’11 novembre, giorno in cui si celebra l’omonimo santo.

Conosciuti anche come zeppole, gli sfinci sono diffusi principalmente in Sicilia, ma possono essere ormai gustati anche in altre regioni d’Italia.

Gli sfinci sono frittelle di patate lesse e schiacciate, unite poi a uova, limone, zucchero e cannella. L’impasto così ottenuto viene poi fritto e passato nel miele. Una vera bontà, da assaporare almeno una volta nella vita.

Gli sfinci di San Martino, o Zeppole, sono originari della Sicilia.

E tu, quale tra questi dolci tipici preferisci? Ne conosci altri? Diccelo nei commenti!

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