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Agricoltura biologica: l’impegno di San Lorenzo, che porta sulle tavole di tutta Italia solo il meglio del Bio

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Domani, sabato 22 aprile, sarà la Giornata Mondiale della Terra, una manifestazione internazionale nata per ricordare l’importanza della sostenibilità ambientale e della salvaguardia del nostro pianeta.

Un tema al quale siamo molto sensibili: fin dalla sua nascita, San Lorenzo ha mostrato grande attenzione nei confronti delle problematiche ambientali, e ciò si è tradotto in un’ampia selezione di prodotti i cui ingredienti provengono esclusivamente da agricoltura biologica.

Quest’ultimo termine, però, genera ancora molta confusione nei consumatori. Cos’è, esattamente, l’agricoltura biologica? Quali standard e regolamentazioni deve seguire, per essere davvero definita tale? E quali sono i vantaggi che effettivamente questi metodi apportano all’ambiente?

In questo articolo cercheremo di fare maggiore chiarezza, rispondendo ai vostri dubbi e domande.

Che cos’è l’agricoltura biologica?

Il termine “biologico” deriva dal greco “bios”, che significa “vita”, e in questo caso qualifica un metodo di produzione agricola che si differenzia da quella convenzionale per la scelta, consapevole e volontaria, di non utilizzare né sostanze chimiche pericolose per la salute dei consumatori e dell’ambiente (come fertilizzanti, insetticidi, diserbanti, pesticidi o altri farmaci), né OGM o prodotti che li contengano, né pratiche irrispettose degli ecosistemi naturali e degli esseri viventi che li abitano.

Con “agricoltura biologica”, dunque, si intendono quelle realtà agricole e zootecniche che operano nel pieno rispetto e per la salvaguardia degli equilibri naturali.

Non utilizzare additivi nocivi né OGM nella propria produzione, però, non è sufficiente per definire i propri prodotti come derivati “da agricoltura biologica”. È infatti necessario rispettare il regolamento disciplinato dall’Unione Europea, che stabilisce le norme alle quali gli agricoltori biologici devono attenersi per poter essere definiti tali.

Le norme per le coltivazioni

Sono 5 i parametri principali che regolamentano le coltivazioni di agricoltura biologica:

  1. Scegliere specie capaci di adattarsi e di resistere alle caratteristiche del clima locale, ancor meglio se autoctone.
  2. Adozione della rotazione delle colture, una tecnica agricola basata sulla variazione ciclica dei terreni e dei prodotti in essi coltivati.
    Non coltivare lo stesso tipo di pianta sullo stesso terreno per più stagioni consecutive, infatti, previene l’insorgenza di parassiti e malattie (che sono solitamente connessi ad una specifica specie) e, inoltre, evita che il terreno rimanga privo di sostanze nutritive, che hanno invece così il tempo di riformarsi, dal momento che coltivazioni differenti consumano sostanze differenti.
  3. Consociazione, ovvero una tecnica che sfrutta le combinazioni favorevoli tra due o più specie diverse di piante, che vengono coltivate una a fianco all’altra. Un esempio? Cipolla e carota, se coltivate vicine, respingeranno una i parassiti dell’altra.
  4. Per creare passaggi o per delimitare il campo è necessario ricorrere a siepi e alberi, che, a differenza di staccionate e cancelli tradizionali, possono ospitare i predatori naturali dei parassiti delle piante, come ricci, uccellini, pipistrelli o rane.
    Inoltre, una maggior concentrazione di verde consente anche di ridurre l’inquinamento atmosferico.
  5. Affidarsi alla lotta biologica: invece di utilizzare pesticidi o altre dannose sostanze chimiche, si ricorre all’introduzione di insetti utili a contrastare i parassiti.
L'agricoltura biologica, per poter essere definita tale, deve rispettare tutta una serie di normative e regolamentazioni stabilite dall'Unione Europea.

La regolamentazione degli allevamenti

Anche gli allevamenti, se vogliono fregiarsi dell’attributo “biologico”, devono rispettare una serie di normative:

  1. È possibile allevare esclusivamente specie autoctone, o razze che ben si adattano alle caratteristiche dell’ambiente.
  2. Il numero di capi deve essere correlato alla superficie di pascolo disponibile, così che ogni animale abbia spazio sufficiente per sviluppare ì propri comportamenti istintivi, e possa così avere una vita sana e completa.
  3. A differenza di ciò che avviene negli allevamenti tradizionali, dove vengono distribuiti farmaci preventivi a tutti gli animali, negli allevamenti biologici i capi di bestiame che necessitano di cure vengono isolati e curati separatamente.
  4. I mangimi destinati al bestiame devono necessariamente provenire da agricoltura biologica.
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I vantaggi del biologico

Iniziamo con lo sfatare un mito: i raccolti provenienti da agricoltura biologica non sono inferiori a quelli ottenuti tramite tecniche di coltivazione convenzionali.

Da numerose ricerche è infatti emerso che non solo le coltivazioni di agricoltura biologica offrono un raccolto numericamente equivalente a quelle tradizionali, ma che in condizioni “estreme” (come la forte siccità di questi ultimi anni) i campi “biologici” si sono dimostrati molto più redditizi e produttivi rispetto a quelli convenzionali.
Questo perché l’agricoltura biologica consente di avere un suolo più fertile rispetto a quello su cui opera l’agricoltura tradizionale, e dunque più produttivo.

Inoltre, nelle aree dove viene praticata una coltivazione biologica, si registra un tasso di biodiversità nettamente superiore e, parallelamente, una notevole riduzione dei livelli di inquinamento, degli sprechi e del consumo di energia.

A parità di produttività, dunque, l’agricoltura biologica dimostra di poter apportare numerosissimi vantaggi all’ambiente e al suo equilibrio.

La qualità dei prodotti

I vantaggi dell’agricoltura biologica, però, non si fermano all’impatto positivo sulla natura, ma coinvolgono anche i consumatori.
La totale eliminazione di sostanze chimiche e OGM dalla produzione, infatti, consente di fornire alimenti che sono, al contempo, più buoni e gustosi, ma anche più sani.

Sono tantissimi gli studi che hanno dimostrato come i prodotti provenienti da agricoltura biologica garantiscano un apporto molto più alto di sostanze nutritive, utili al benessere del nostro organismo.

In particolare, nei prodotti agricoli biologici è stata rilevata la presenza di maggiori quantità di antiossidanti, specialmente fenoli e acido silico, utili a combattere i radicali liberi, ossia i maggiori responsabili dell’ossidazione e, dunque, dell’invecchiamento precoce.

È stata poi registrata un’altissima concentrazione di vitamina C, ferro e magnesio, di molto superiore a quella presente nei prodotti derivati da agricoltura convenzionale (quasi il 30% in più), mentre quella di nitrati – sostanze potenzialmente molto pericolose, perché in determinate condizioni possono legarsi all’emoglobina e inibirne la funzione di trasporto dell’ossigeno – è nettamente inferiore.

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La selezione di prodotti Bio San Lorenzo nasce dal desiderio di unire il piacere del gusto al rispetto per la natura, per riscoprire i profumi e i sapori più veri e genuini.
L’alta qualità che da sempre contraddistingue i prodotti San Lorenzo si sposa dunque con il profondo rispetto per l’ambiente e con la volontà di dare un sostegno concreto alle lavorazioni contadine biologiche.

Da questa aspirazione è nata una vasta offerta di prodotti biologici d’eccellenza, sicuri e certificati, che comprende pasta, riso, sughi e altri condimenti, miele e confetture, prodotti freschi e tante altre specialità dell’enogastronomia italiana che non possono assolutamente mancare nella perfetta dispensa bio.

Tutto questo per darti la possibilità di portare sulla tua tavola un prodotto sano e gustoso, ricco di qualità nutrizionali e realizzato con ingredienti di prima qualità, privi di additivi chimici e coltivati nel totale rispetto della natura.

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